domenica 23 gennaio 2011

Il 18 gennaio, a Roma davanti alla sede del Ministero dei Rapporti con il Parlamento dal sito www.superando.it:

È ormai concreto il rischio che venga intaccata la quota di posti di lavoro riservati alle persone con disabilità, come stabilì la Legge 68 del 1999. Resta infatti poco tempo, nonostante le rassicurazioni prodotte dal Governo nei mesi scorsi, per arrivare all’approvazione di quella Proposta di Legge che pur garantendo i giusti diritti dei familiari delle vittime del terrorismo e della criminalità, non pregiudicherebbe però quello stesso diritto per le persone con disabilità. Un sit-in di protesta, pertanto, è previsto per il 18 gennaio a Roma, di fronte alla sede del Ministero per i Rapporti con il Parlamento. Vi parteciperà anche una delegazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)
Dunque, facciamo un rapido “riassunto delle puntate precedenti” o meglio riprendiamo quanto avevamo scritto alla fine di ottobre (nell’articolo Non è possibile contrapporre le vittime di terrorismo e criminalità ai disabili, che si può leggere cliccando qui).
In tale occasione avevamo riportato le dichiarazioni dalla deputata Amalia Schirru, ovvero che «il Decreto Legge 102/10 (articolo 5, comma 7), convertito nella Legge 126/10, rischia di provocare effetti devastanti, in materia di assunzioni obbligatorie delle persone con disabilità, riservando, nelle aziende con più di cinquanta dipendenti, l’1% del totale agli orfani e ai superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, che andrebbero a occupare i posti riservati ai disabili dalla Legge 68/99».
Forte dunque di questa convinzione e intravedendo la quanto meno «inopportuna contrapposizione tra persone che tutte vivono quotidianamente una condizione di fragilità», la stessa deputata Schirru, insieme ad altri parlamentari, aveva presentato già nel mese precedente, in Commissione Lavoro della Camera, un’Interrogazione a Risposta (n. 5-03384, Seduta n. 367), chiedendo «un’esplicita interpretazione» di quell’articolo di legge, «al fine di precisare che i diritti dei familiari delle vittime del terrorismo non debbano pregiudicare lo stesso diritto per i disabili».
Ebbene, la risposta del Governo era arrivata in ottobre, da parte di Laura Ravetto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i Rapporti con il Parlamento, che aveva affermato: «Considerata la recente approvazione delle nuove disposizioni sul collocamento delle vittime del terrorismo e del dovere e rilevata altresì l’opportunità di verificarne il concreto impatto che esse possono avere sull'impianto della disciplina speciale prevista in favore delle persone con disabilità, la questione è stata portata all’attenzione di un apposito Tavolo tecnico per l’attuazione della normativa a favore delle vittime del dovere, istituito presso il Segretariato Generale - Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo - della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che avrà il compito di trovare le soluzioni più idonee a garantire l’uniforme applicazione e l’operatività della disciplina in materia di collocamento obbligatorio. In questa prospettiva il Governo, nelle sue diverse componenti, è sicuramente disponibile a svolgere un ruolo attivo per sostenere ogni possibile iniziativa che conduca alla soluzione della vicenda, con l’obiettivo di scongiurare inopportune contrapposizioni tra persone che, seppure a diverso titolo, vivono quotidianamente una condizione di fragilità [grassetto nostro, N.d.R.]».
Una risposta, quest’ultima, solo in apparenza rassicurante, come ben dimostrano i fatti di questo inizio d’anno, che porteranno, martedì 18 gennaio, a un sit-in di protesta - cui parteciperà anche una delegazione della FISH, organizzato a Roma davanti al Ministero per i Rapporti con il Parlamento (Largo Chigi, 19, ore 11), per chiedere un incontro urgente con il responsabile di tale Dicastero Elio Vito.
Infatti, la Proposta di Legge n. 3720, presentata anch’essa da Amalia Schirru,(Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili, 21 settembre 2010, disponibile cliccando qui), non ha ancora avuto il via libera in Commissione Lavoro della Camera e quindi, a questo punto, diventa sempre più concreto il rischio che le persone con disabilità vedano ridotta la propria quota riservata, come da Legge 68/99, in corrispondenza ad esempio dell’uscita dei bandi per la copertura dei posti disponibili nella Pubblica Amministrazione, prevista per il prossimo mese di febbraio.
«La modifica sostanziale introdotta dalla Legge 126/10 - sottolinea l’Agenzia «Redattore Sociale» - si concretizza specialmente in due punti: non solo nel diritto di precedenza all’assunzione di orfani e vedove in luogo delle persone con disabilità, ma anche nella sostanza della quota di riserva per la disabilità. La norma, infatti, va a “toccare” la quota riservata alla disabilità, diminuendola, e aumentando quella riservata a orfani e vedove, andando ben oltre l’1% previsto dalla Legge 68/99. Un vero e proprio “scippo fra poveri”».
«Nonostante gli impegni e le ripetute rassicurazioni dei rappresentanti del Governo, - commentano in una nota Amalia Schirru e Augusto Battaglia, responsabile del Partito Democratico per la non autosufficienza - ad oggi non vi è ancora il via libera all’approvazione in Commissione Lavoro della Proposta di Legge n. 3720, che ripristina la quota riservata dalla Legge 68/99 ai lavoratori con disabilità. Se vogliamo quindi evitare che con la prossima uscita dei bandi per la copertura dei posti disponibili nella Pubblica Amministrazione si perdano migliaia di posti di lavoro [si calcola saranno circa 10.000, N.d.R.] e se, come necessario, vogliamo che la legge venga approvata da Camera e Senato entro i primi giorni di febbraio, occorre ormai una forte mobilitazione».
La manifestazione del 18 gennaio, pertanto - che sarà abbinata anche a una campagna di mail nei confronti del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e del Governo, per far sì che vengano mantenuti gli impegni - intende essere un monito all’Esecutivo, perché venga accordata alla Commissione Lavoro della Camera la cosiddetta “legislativa” - cui necessitano ancora i pareri del Tesoro e delle Finanze - consentendo così alla citata Proposta di Legge di essere approvata, senza mettere a rischio i posti riservati alla disabilità. (S.B.)

Iscrizioni anno scolastico 2011-2012


 
Con la nuova scheda n. 322 l’Osservatorio scolastico AIPD fornisce indicazioni alle famiglie sul prossimo adempimento dell’iscrizione al nuovo anno scolastico.
Ecco di seguito il testo della scheda (qui in formato pdf), comunque consultabile all’interno dello Sportello Informativo di questo sito, nella pagina dedicata alle schede normative dello spazio Scuola:
Il MIUR ha emanato il 30 dicembre 2010 la C.M. n° 101 sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2011-2012 il cui termine ultimo scade per tutti gli ordini di scuola il 12 febbraio 2011.
Nel paragrafo 1 per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia fissa la priorità per gli alunni che compiono i 3 anni entro il 31 dicembre 2011, consentendo per i posti residui le iscrizioni ai bambini che compiono i 3 anni entro il 30 aprile 2012.
È da tener presente che comunque l’art. 3 comma 3 della Legge n° 104/92assicura priorità assoluta agli alunni certificati con disabilità grave (art. 3 comma 3 L. 104/92).
Il paragrafo 2 sancisce senza eccezione alcuna, neppure per gli alunni con disabilità, l’obbligo di iscrizione alla prima classe della scuola primaria per gli alunni che compiano 6 anni entro il 31 dicembre 2011. È consentita l’anticipazione per i bambini che compiano 6 anni entro il 30 aprile 2012.
Il paragrafo 3 stabilisce che si iscrivano al primo anno di scuola secondaria di primo grado gli alunni che hanno ottenuto la promozione al termine della 5 classe della scuola primaria. È da tener presente che ora il Decreto Legislativo n° 59/04 e il DPR n° 122/09 stabiliscono che non sia consentita la bocciatura in scuola primaria se non all’unanimità e con articolata motivazione.
Il paragrafo 4 stabilisce che gli alunni che conseguono il diploma di licenza media sono obbligati ad iscriversi al biennio di scuola superiore o ad un corso di istruzione e formazione professionale per adempiere l’obbligo decennale di istruzione. Sono comunque tutti obbligati a conseguire un diploma di scuola superiore o di qualifica professionale triennale entro il 18° anno di età. È da ricordare che per gli alunni con disabilità l’obbligo scolastico può essere adempiuto entro il 18° anno di età.
Il paragrafo 5 riguarda le iscrizioni ai singoli istituti di scuola superiore e ai corsi quinquennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) che possono essere frequentati da studenti che si siano iscritti agli istituti professionali statali ed abbiano chiesto di poter conseguire anche una qualifica professionale al termine del terzo anno.
Il paragrafo 6 stabilisce che al fine di evitare eccesso di iscrizioni i Consigli di Circolo o d’Istituto deliberano i criteri di priorità di accettazione delle domande che vanno pubblicati all’albo della scuola prima dell’inizio delle iscrizioni.
È da ritenersi che fra tali criteri possano esservi quelli per la fissazione di un numero massimo di alunni con disabilità da iscriversi in ciascuna delle prime classi (ad es. 2).
Il paragrafo 7 ribadisce le note norme per l’iscrizione e l’accoglienza deglialunni con disabilità secondo cui occorre la certificazioni di disabilità ai sensi del DPCM n° 185/06, le successive formulazioni della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e ribadisce il divieto di iscrizione di alunni ultradiciottenni in possesso del solo attestato dei crediti formativi (e non del diploma) a conclusione del primo ciclo.
 
Lo stesso paragrafo ribadisce che per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) ai sensi di cui legge n° 170/10 occorra una diagnosi rilasciata  da specialisti delle ASL o di strutture accreditate presso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), quindi non bastano diagnosi rilasciate da specialisti privati o di enti non accreditati o convenzionati con le ASL.
Per gli studenti stranieri sono citate le fonti normative che consentono loro le iscrizioni al pari dei cittadini italiani.
Per l’iscrizione ai corsi per adulti viene fissato un termine non perentorio del 31 maggio 2011, sia per il conseguimento del diploma di licenza media, sia per il rilascio della certificazione dell’adempimento dell’obbligo d'istruzione.
È da tener presente che per gli alunni con disabilità ultradiciottenni valgono ancora le disposizioni contenute nella sentenza n° 226/01 della Corte Costituzionale che espressamente richiama il diritto degli alunni con disabilità di ottenere il sostengo didattico e tutti gli altri diritti contenuti nella O.M. n° 445/97.
La circolare si completa con l’elenco degli indirizzi delle scuole superiori dopo la recente riforma e dei corsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), nonchè con i fac-simili delle schede di iscrizione ivi compresi quelli per avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.
OSSERVAZIONI:
Con la Nota prot. n. 62 del 13 gennaio 2011 il Ministero invita le famiglie a guardare attentamente le apposite schede ministeriali sui nuovi indirizzi di scuola superiore ai fini dell'orientamento per le iscrizioni.

mercoledì 19 gennaio 2011

Ma quei 400 milioni per il 5 per mille saranno veramente tali?

«Come non devono esserci disabili "più disabili di altri", non devono nemmeno esserci Associazioni "più Associazioni di altre" - dichiara Flavio Bertoglio, segretario generale della Consulta Nazionale delle Malattie Rare - e appare oggi davvero sconcertante che chi ha istituito il 5 per mille per dare forza al volontariato e alla ricerca scientifica, tolga fondi a tutti, rischiando di favorire uno sugli altri. Perché, dunque, debbono sentirsi penalizzate tutte le persone affette da Malattie Rare, eccetto una?». Il riferimento è al Decreto Milleproroghe per il 2011 che, come avevamo già segnalato qualche settimana fa, ha sì ristabilito un tetto di 400 milioni di euro per il 5 per mille da destinare al non profit, precisando però che «a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro sarà destinata a interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per ricerca e assistenza domiciliare»
Particolare di faccia di uomo anziano, con espressione pensierosa«Avevamo chiuso il 2010 chiedendo al Governo di non toccare il 5 x mille», si legge in una nota della Consulta Nazionale delle Malattie Rare. «Per molti Malati Rari, infatti, il supporto delle Associazioni di riferimento è un'àncora indispensabile laddove le Istituzioni sono quasi totalmente assenti. E per molte Associazioni il 5 per mille, soprattutto in un periodo in cui la crisi non fa sconti a nessuno, rappresenta una certezza. C'è stata un'"insurrezione", una "sollevazione" che dal basso è giunta alle Istituzioni, sino al raggiungimento di un risultato certo: che l'accantonamento torna ad essere quello del 2010. Ma sarà proprio così?».
La nota della Consulta spiega poi il perché di tale domanda: «Perché, di fatto, i 400 milioni sembrano, a conti fatti, essere in realtà 300... Se infatti nel calderone della disabilità, già discriminante di per sé, bisogna sgomitare per dividersi tutele e diritti, ora si viene quasi spinti a farsi la guerra fra associazioni e disabili, anziché unirsi per avere più forza di fronte alle Istituzioni e alla società civile. Dove sono finiti 100 dei 400 milioni miracolosamente trovati per il 5 per mille? Sono stati destinati alla SLA [sclerosi laterale amiotrofica, N.d.R.], vista la contestazione sollevata da un primo reperimento tratto dal "Fondo per la disabilità"».

Di tale questione sottolineata dalla Consulta Nazionale delle Malattie Rare, ci eravamo occupati nelle scorse settimane, in particolare con l'ampia trattazione curata da Carlo Giacobini, intitolata 5 per mille: la genialità del Ministro (disponibile cliccando qui). Ora annotiamo dunque questa presa di posizione, registrando anche il commento di Flavio Bertoglio, segretario generale della Consulta stessa, che senza mezzi termini ha dichiarato: «Già abbiamo la sensazione che esistanoMalati Rari di serie A e di serie B, pensando alle 109 Malattie Rare che attendono di essere inserite nell'Allegato A del Decreto Ministeriale 279/01, ma anche alle nuove e future 109 destinate allo stesso iter...  Se quindi non devono esserci disabili "più disabili di altri", non devono nemmeno esserci Associazioni "più Associazioni di altre" e appare oggi davvero sconcertante che chi ha istituito il 5 per mille per dare forza al volontariato e alla ricerca scientifica, tolga fondi a tutti, rischiando di favorire uno sugli altri, in questo caso la SLA. Con tutto il rispetto, ovviamente, per le persone affette da questa malattia, si fatica a comprendere perché si debbano sentire penalizzate tutte le persone affette da Malattie Rare, eccetto una!». (S.B.)
Tratto da Superando.it

domenica 16 gennaio 2011

"Febbre da fieno"

14 Gennaio 2011
 
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A poca distanza dall’uscita nelle sale del film "Un giorno della vita” che vede tra gli interpreti un attore con sindrome di Down, ecco un altro film nel cui cast figura un altro attore speciale, Mauro Ursella.
Il film uscirà il 28 gennaio 2011. Anteprima ad inviti a Roma la sera del 27, presso il cinema Embassy, in via Stoppani.

"Un giorno della vita", dal 14 gennaio nei cinema

11 Gennaio 2011
 
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Dal 14 gennaio sarà nelle sale cinematografiche il film “Un giorno della vita”, di Giuseppe Papasso, girato in Basilicata e che vede fra i protagonisti Orazio Cammarota, uno dei ragazzi della sezione AIPD di Potenza, nel ruolo di Cesare. Tra gli attori, Maria Grazia Cucinotta e Alessandro Haber.

Incontro CoorDown - INPS

Come ricorderete negli ultimi mesi del 2010 si è molto parlato della campagna di visite di vertifica avviata nei confronti delle persone invalide civili; moltissime persone con sindrome di Down ne sono state coinvolte, spesso anche quelle titolari di indennità di accompagnamento che, nonostante l'invio della documentazione sanitaria richiesta, sono poi state comunque convocate alla visita medica.
Sulla base delle tante segnalazioni ricevute, il CoorDown ha a sua volta avviato una importante iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell’INPS, attraverso l’invio di istanze che avevano come fine la concreta applicazione del Decreto Ministeriale 2 agosto 2007 (e quindi il riconoscimento dell’esonero dalle visite di verifica per quelle persone con sindrome di Down titolari di indennità di accomapgnamento che avessero inviato l’idonea certificazione sanitaria).
L’INPS in data 9 dicembre ha pubblicato il Messaggio 31125 che raccoglie questa istanza e precisa che nei confronti delle persone con sindrome di Down in fase di verifica “deve essere riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento  e deve essere applicato, ove possibile, il DM 2 agosto 2007. In tali contingenze, anche su base meramente documentale, gli interessati devono essere esclusi da qualsiasi visita di controllo sulla permanenza dello stato invalidante, in conformità alla voce n. 9 dell’allegato al Decreto ministeriale citato”. Ricordiamo che la voce 9 dell’elenco riguarda: “Patologie cromosomiche e/o genetiche e/o congenite con compromissione d’organo e/o d’apparato che determinino una o più menomazioni contemplate nel presente elenco”.
Sarà importante, e in questo chiediamo la collaborazione di tutte le famiglie, avere dei riscontri in merito a quanto sta accadendo alla luce di questa indicazione dell’INPS nel territorio ; il nostro servizio “Telefono D” è a disposizione, oltre che per fornire come sempre le informazioni sui temi assistenziali e di tutela, anche a raccogliere le esperienze dei diretti interessati (06 3720891 - telefonod@aipd.it).
Il 17 dicembre si è svolto sul tema un incontro a Roma, tra CoorDown (nella persona del Coodinatore Nazionale Sergio Silvestre), INPS (Massimo Piccioni, Coordinatore Generale Medico Legale INPS e Raffaele Migliorini, Responsabile del Management Sanitario Esterno INPS).
Ecco il testo del comunicato stampa del CoorDown (qui in formato pdf)