giovedì 25 novembre 2010

SLOOOW: l'orologio per i ragazzi con SD

 


 
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Domenica 5 dicembre, ore 19
OPEN COLONNA - Palazzo delle Esposizioni - Roma
Serata di presentazione


Aiutaci a sostenere l’autonomia della persone con sindrome di Down
L’orologio slooow nasce dalla ricerca dell’AIPD di un ausilio per i ragazzi con sindrome di Down che frequentano i corsi di autonomia dell’Associazione. Uno degli obiettivi di autonomia sociale per i ragazzi con sindrome di Down è quello di capire e gestire lo scorrere del tempo in tutte le necessità e attività quotidiane.
Sulla base dell’esperienza dei corsi è stato studiato e poi realizzato slooow: un orologio con quadrante speciale, morbido e colorato, dal design accattivante e moderno, utile per tutte le persone con disabilità intellettive ma allo stesso tempo adatto a tutte le persone speciali che hanno voglia di tornare ad assaporare il tempo e a seguire uno stile di vita che rompe con i ritmi frenetici e accelerati.
Nei ragazzi con la sindrome di Down si è riscontrata la difficoltà nella comprensione di quale ora indica la lancetta quando questa, superando la mezz’ora, si allontana dall’ora indicata e gradualmente si avvicina all’ora successiva. Nel quadrante a spicchi slooow a lettura facilitata la lancetta delle ore rimane sullo spicchio colorato corrispondente all’ora in corso.
Slooow è disponibile in tre diverse misure di cinturino e in sette colori (a breve diventeranno dodici) più una special edition nell’azzurro istituzionale AIPD. Con 35 euro di contributo minimo (50 per la versione speciale) è possibile acquistare l’orologio nei punti vendita selezionati in tutta Italia, presso le sezioni AIPD e direttamente sul sito www.slooow.com - presto attivo - e aiutare così AIPD a finanziare i progetti di educazione all’autonomia per i ragazzi con sindrome di Down.
Il progetto slooow è una partnership (ma preferiamo chiamarla una rete di amicizie) tra AIPD, IED – Istituto Europeo di Design e Monwatch. I creativi dello IED (insieme ad alcuni degli studenti del Master “Graphic Design. Direzione e Progettazione Creativa”) hanno ideato il design dell’orologio e hanno contribuito alla campagna di comunicazione a supporto del progetto, la Monwatch – azienda italiana particolarmente vocata all’innovazione - si è resa disponibile alla realizzazione e alla distribuzione dell’orologio attraverso i suoi canali di vendita in tutta Italia.
La presentazione ufficiale dell’orologio – con la presenza di tutti i partner del progetto e di tante personalità dello spettacolo e dello sport amiche dell’AIPD - si terrà domenica 5 dicembre 2010 presso Open Colonna, lo spazio gourmet di design situato sulla sommità del Palazzo delle Esposizioni di Roma e curato da uno dei più grandi nomi della cucina italiana: Antonello Colonna.
La serata – aperta al pubblico con prenotazione obbligatoria - ha in programma gli “assaggi d’autore” dello chef e una selezione di pregiate bollicine e consentirà agli ospiti presenti di aggiudicarsi in anteprima nazionale l’orologio slooow e di contribuire così per primi alla realizzazione dei progetti di educazione all’autonomia per i ragazzi con sindrome di Down.

APPELLO 5 PER MILLE del COORDOWN

Egr. Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica
Egr. On. Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati
Egregi Capigruppo, Camera dei Deputati
Egr. On. Giuseppe Schifani, Presidente del Senato
Egr. On. Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Egr. On. Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e Finanze
Egr. Sen. Maurizio Sacconi, Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Egr. On. Gianni Letta, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri

Roma 18  novembre 2010

Oggetto: Appello alle Istituzioni: non tagliate il 5 per mille e i fondi per i servizi sociali
Abbiamo appreso che la Camera dei Deputati nelle votazioni del Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 ha ridotto il 5 per mille limitandolo da 400 a 100 milioni di euro e ha ridotto il fondo per le politiche sociali e altri fondi inerenti le tematiche sociali.
Pur comprendendo le difficoltà economiche che il nostro paese sta vivendo, riteniamo profondamente errato ridurre in maniera così drastica le risorse per i servizi e lo strumento del 5 per mille, forma essenziale di sussidiarietà che sostiene il ruolo fondamentale del volontariato e del non-profit nella sua missione di risposta ai bisogni e di insostituibile promozione della coesione sociale.
Alla vigilia del 5 dicembre 2010, Giornata Internazionale del Volontariato e del 2011, Anno Europeo del Volontariato e della cittadinanza attiva, desideriamo ricordare con gratitudine le parole pronunciate quasi un anno fa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel salutare il mondo del volontariato al Quirinale: “Il volontariato produce, certo, beni materiali di aiuto e di sostegno al disagio, alla malattia, alla disabilità, alla dipendenza. Ma, proprio per la capacità di superare i confini di una solidarietà spontanea, familiare e amicale, esso produce pure beni immateriali, comportamenti virtuosi, esempi e modelli degni di essere imitati. […] La legge ordinaria, poi, favorisce fiscalmente e finanziariamente le organizzazioni di volontariato, sia attraverso favorevoli regimi fiscali […], sia attraverso il funzionamento del 5 per mille di cui oggi il Ministro Sacconi ha garantito l'effettività, non solo nell'immediato ma anche in prospettiva, e lo ha fatto con motivazioni e con parole d'impegno che ho molto apprezzato.”
E’ assurdo che il volontariato subisca questo taglio così drastico, pur in una manovra economica segnata duramente dalla crisi economica, ma di fronte ad un paese dove i bisogni sono sempre più significativi e dove l’impegno del non profit e del volontariato è sempre più essenziale per rispondere ai bisogni e per rinforzare la coesione sociale.
Chiediamo attraverso di Voi al Governo e al Parlamento di onorare gli impegni, di ascoltare il non-profit e di non colpire i servizi sociali, di non togliere quelle risorse che in applicazione del principio di sussidiarietà i cittadini danno al volontariato. Chiediamo di compiere un atto di corresponsabilità, reintegrando il 5 per mille e i fondi per i servizi sociali.
CoorDown Onlus
Il Coordinatore Nazionale
Sergio Silvestre

sabato 20 novembre 2010

Firma anche tu!

Firma la petizione del quotidiano on line Vita.it per chiedere al governo di eliminare dalla legge di stabilità la norma che riduce in maniera drastica il budget a disposizione del 5 per mille.

www.vita.it/news/view/108742

venerdì 19 novembre 2010

L'AIPD Marca Trevigiana progetta un agriturismo gestito da persone con SD

In questi giorni la Sezione AIPD Marca Trevigiana sta acquisendo una casa colonica attraverso la quale rendere concreto il progetto di realizzare un agriturismo gestito da persone con sindrome di Down; la struttura presenta un ampio spazio per l’allevamento del pollame e per le coltivazioni, una superficie interna notevole dove poter allestire la cucina, le sale da pranzo e le camere per la clientela e per i ragazzi con sindrome di Down che vogliano cominciare una propria vita indipendente.
C’è bisogno però di una ristrutturazione importante, cui tutti possono collaborare, dal singolo cittadino alle aziende del settore agricolo ed edile. Leggi qui il comunicato stampa

A Bari il 29 novembre il convegno "Sindrome di Down: dal sospetto della diagnosi alla realtà della persona"

Promosso dalla Sezione AIPD di Bari in collaborazione con l’Organismo Regionale per la Formazione in Sanità della Regione Puglia e l’Agenzia Regionale Sanitaria, il convegno si rivolge a medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali.
Appuntamento il 29 novembre dalle ore 8,30 alle ore 17,15 presso l’Aula Magna del Centro Polifunzionale “G. De Benedictis”, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari.
Maggiori informazioni sul sito www.aipdbari.it

La manovra finanziaria propone il taglio del 5X1000

La Camera dei Deputati ha appena approvato la legge di stabilità per il 2011 (la prossima settimana la discussione si sposta al Senato) dove, con il maxi emendamento del Governo, è stato reinserito il 5 per mille ma ridotto ad un quarto, cioè con un tetto di 100 milioni anziché di 400 come in precedenza.
E' grave che il volontariato subisca questo taglio così drastico, pur in una manovra economica segnata duramente dalla crisi.
Questo avviene in quadro già gravato dai tagli ai fondi delle politiche sociali: dai 1.472 milioni di euro del 2010 ai 349,4 del 2011, pari a meno 76%: sono i fondi per i servizi sociali dei Comuni, spesso realizzati con il volontariato e il non-profit, i fondi per la famiglia, per la non-autosufficienza, per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani, per calmierare l’affitto e per il servizio civile. Per questo CSVnet, Forum Terzo Settore, la Consulta del Volontariato e ConVol hanno deciso di promuovere un appello che tutto il mondo del Volontariato e del non profit invierà alle Istituzioni, in cui si chiede di reintegrare le risorse per i servizi sociali e per il 5 per mille.
Chiediamo al Governo e al Parlamento - come si legge nell’appello -di onorare gli impegni, di ascoltare il non-profit e di non colpire i servizi sociali, di non togliere quelle risorse che in applicazione del principio di sussidiarietà i cittadini danno al Volontariato e al Terzo Settore”.
Il 5 per mille diviene così l’1,25 per mille, colpendo soprattutto le piccole realtà, così presenti nei territori, e così essenziali oggi nel pieno della crisi. “Chiediamo al Parlamento di compiere un atto di grande responsabilità, reintegrando il 5 per mille e i fondi per i servizi sociali”.
Il Coordown ha inviato ai massimi esponenti del Governo e del Parlamento, oltre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la lettera nella quale chiede il ritiro della proposta.

giovedì 18 novembre 2010

La legge di stabilità 2011 prevede ulteriori tagli per i disabili

Requiem per l’inclusione
Porta il beffardo nome di “Legge di stabilità 2011” il provvedimento del Governo all’esame della Camera in queste ore, che una volta approvato renderà definitivamente precarie le già critiche condizioni di vita di migliaia di persone con disabilità e delle loro famiglie, tra le prime a risentire in questi anni delle conseguenze della crisi economica globale. 
Sbiadiscono al confronto le avvisaglie avute con la precedente manovra economica. La proposta di legge C 3778, che sarà sottoposta nei prossimi giorni alle votazioni dell’Assemblea, potrebbe spazzare via in un sol colpo quanto si è tentato di costruire in questi anni per garantire un barlume di inclusione sociale per le persone con disabilità di questo Paese.
Basti pensare al Fondo Nazionale per le non autosufficienze, istituito nel 2006 con l’obiettivo di sviluppare prestazioni mirate alla “attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali”, che verrà definitivamenteazzerato a seguito di questo provvedimento, mettendo brutalmente fine a molti percorsi di presa in caricodelle persone con disabilità da parte dei servizi.
A questo vuoto andrà a sommarsi la drastica riduzione prevista anche per il Fondo per le politiche sociali.Una combinazione esplosiva di tagli indiscriminati che rappresenta una spallata contro moltissimi tentativi di far uscire le persone con disabilità dagli istituti. Diritti, come quello ad una vita indipendente, ai quali il Governo risponde con uno stop definitivo a tutti quei progetti mirati alla permanenza nella comunità delle persone con disabilità, a cominciare da quelle che non hanno più una famiglia in grado di supportarli.
Non è finita. La spinta verso gli istituti viene infatti ulteriormente esplicitata nel significativo taglio che interesserà il Fondo nazionale per il diritto al lavoro dei disabili. Senza servizi, senza opportunità, senza reddito, senza politiche mirate all’inclusione, l’unica alternativa prospettata dallo Stato resta solamente quella della reclusione.
È una prospettiva apocalittica – commenta il presidente della FISH, Pietro Barbieri  quella che si presenta ai cittadini con disabilità che già oggi fanno i conti sui loro territori con le drastiche conseguenze dei piani di rientro regionali, e che assisteranno al rapido erodersi di quei pochi diritti ad oggi loro garantiti”.
Non ci aspettiamo imbarazzi da parte degli estensori di queste norme – ha concluso Barbieri – ma confidiamo nel Parlamento affinché misure che gettano un tale discredito sulle nostre istituzioni possano essere prontamente respinte, e che si possa finalmente cominciare a ragionare con serietà sulle misure più opportune per migliorare il nostro attuale sistema di welfare, senza dare seguito a questo smantellamento senza precedenti”.
La FISH ha voluto infine denunciare l’ipotesi di una drammatica riduzione, del 75% rispetto allo scorso anno, dei fondi connessi allo strumento del 5 x mille. Un ulteriore taglio introdotto da queste misure che andrebbe oltremodo a penalizzare le organizzazioni che da esso traggono un importante sostegno nello sviluppo delle loro attività e dei loro servizi in favore della promozione dei diritti delle persone con disabilità.

Sportello medico presso l'AIPD

Continua la collaborazione con la pediatra Arianna Langer presso il Telefono D
Nata nell’ambito delle attività previste dal progetto “Dal sospetto della sindrome alla realtà della persona”, la collaborazione con la pediatra Arianna Langer prosegue anche oltre il termine dell’iniziativa.
La dott.ssa Langer continua ad essere presente presso il Telefono D (06 3720891 - telefonod@aipd.it) una volta al mese, dalle ore 9,30 alle 12,30:
28 settembre - 26 ottobre - 23 novembre – 14 dicembre.
Oltre a rispondere ai quesiti rivolti dalle famiglie cura la parte dello Sportello Informativo del sito dedicata agli aspetti medici e l’inserimento di FAQ; ultima scheda informativa appena pubblicata nello sportello informativo è quella dedicata all’Igiene dentale, mentre nelle FAQ inserita quella dedicata all’alopecia.

MOTE. Concluse le attività del progetto "My opinion my vote"

Il 27 e 28 settembre i leader delle 6 organizzazioni europee che hanno condotto il progetto MOTE si sono incontrati a Barcellona per sostenere il diritto ad una partecipazione politica consapevole e al voto delle persone con disabilità intellettiva.
Il 30 settembre si conclude il progetto “My opinion my vote” finanziato dalla Commissione Europea, Direzione Generale per l’Educazione e la Cultura, programma per l’Educazione permanente, sottoprogramma Grundtvig.
Obiettivo del progetto era sostenere le persone con disabilità intellettiva nell’esercizio dei loro diritti politici, così come riconosciuto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, recentemente ratificata dall’Italia.
L’incontro del 27 e 28 settembre ha offerto l’occasione per condividere le considerazioni finali sul progetto, la valutazione degli strumenti e degli eventi e programmare azioni future sul tema del diritto di voto. 
“Ho votato, ma ho provato disprezzo perché ci sono troppe cose che non vanno e mi sembra che nessuno si interessi alle nostre problematiche bisogna guardare più dentro ogni persona disabile.”
“Era facile riempire la scheda ma difficile scegliere la casella da barrare.”
“E’ difficile capire la politica. Se guardi la TV, non capisci quello che stanno dicendo. Sembra che vogliano promettere la luna a tutti”.
E’ difficile decidere per quale persona votare perché dicono troppe cose e tu ti confondi facilmente”.

Queste sono le parole di alcuni giovani giovani e adulti con disabilità intellettiva, intervistati in Italia, Spagna, Irlanda, Ungheria, Malta e Danimarca, sulla loro esperienza di voto.
Il progetto è stato promosso e coordinato dall’AIPD  e hanno partecipato Equal Partners Foundation (Malta), Funaciò Projecte Aura (Spagna), Down Sindrome Ireland (Irlanda), Faculty of Education department of Psycology for Inclusive Education (Malta), Sio2 srl (Italia), Facultat de Psicologia Ciences de l’Educaciò i de l’Esport Blanquerna Universitat Ramon LLull (Spagna), Down Alapitvany (Ungheria), Center for Ligebehandling af Handicappede (Danimarca).
Per sostenere le persone con disabilità intellettiva e aiutarle ad esprimere un voto consapevole sono stati predisposti:
- una campagna di informazione tramite brochure e comunicazione internet;
- linee guida per aiutare i partiti politici a tradurre i programmi in linguaggio ad alta comprensibilità;
- un “dizionario” sulle parole della politica in linguaggio altamente comprensibile;
- un percorso educativo per aiutare le persone a capire cosa è la politica, come ci si può formare un’opinione, che cos’è l’Unione Europea e le autorità locali e come concretamente si vota.
Inoltre il progetto ha prodotto:
- buone prassi nell’educazione e sensibilizzazione sul tema dei diritti di voto delle persone con disabilità intellettiva;
- un’indagine su un campione internazionale di 100 persone con disabilità intellettiva per valutare le loro opinioni e difficoltà sul tema ed analizzarne l’evoluzione nel corso del progetto.
Tutti i materiali e i risultati del progetto sono a disposizione di tutti tramite il sito www.myopinionmyvote.eu in lingua italiana, inglese, maltese, danese, spagnola e ungherese.
Il progetto “My Opinion My Vote” finisce, ma l’Associazione Italiana Persone Down cerca l’aiuto di tutti per sostenere l’esercizio consapevole del diritto di voto delle persone con disabilità intellettiva e diffondere i materiali disponibili sul sito
Per maggiori informazioni sul progetto www.myopinionmyvote.eu

sabato 13 novembre 2010

Deboli con i forti e forti con i deboli, il CoorDown preannuncia ricorsi e battaglia legale su tutti i fronti.

LE VISITE MEDICHE PER L’ACCERTAMENTO DEI FALSI INVALIDI MASCHERANO LA VOLONTÀ DELL’INPS DI REVOCARE L’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO ALLE PERSONE CON SINDROME DI DOWN


Nonostante la collaborazione offerta all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) nel mese di agosto dal CoorDown, si moltiplicano in questi giorni visite sommarie e sbrigative, mirate unicamente alla revoca dell’indennità di accompagnamento.
La collaborazione, tuttavia, non è stata evidentemente sufficiente alle Commissioni dell’INPS, tanto che le persone con sindrome di Down, in diverse sedi sul territorio nazionale, sono chiamate a visita e, subito dopo, si vedono revocato il diritto all’indennità di accompagnamento.
Lo scorso agosto, a seguito di una corrispondenza con l’INPS, il CoorDown aveva garantito la piena collaborazione delle Associazioni - nell’ambito di una giusta operazione tesa a smascherare i falsi invalidi - affinché le famiglie delle persone con sindrome di Down fornissero  tutta la documentazione necessaria come indicato nel DM 02/08/2007.
Si ricorda che le persone con sindrome di Down, dopo la certificazione delle competenti commissioni mediche delle ASL, rientrano tra le disabilità che  sono esentate da ogni successiva visita o controllo in base all'art. 94 comma 3 della legge 289 del 27 dicembre 2002 e dell'art. 6 comma 3 L. 80/2006 
Rimane pertanto incomprensibile come mai le commissioni periferiche dell’INPS ignorino completamente le documentazioni presentate convocando successivamente a visita medica di controllo. Tali visite avvengono senza gli idonei test di valutazione, in modo sbrigativo, sommario e lesivo dei diritti delle persone con sindrome di Down.
Il tutto in contrasto con le norme in vigore, tanto che sull’argomento sono fioccate interpellanze parlamentari da tutti i gruppi politici e votati ordini del giorno in alcuni consigli regionali.
Le ragioni per cui, per legge, le persone con sindrome di Down sono in situazione di gravità (la grave riduzione di autonomia di tali soggetti nella gestione delle necessità della vita quotidiana e i danni conseguenti), sono perfettamente sovrapponibili alle condizioni che legittimano la concessione della indennità di accompagnamento ed a quelle per le quali ai sensi dell’art. 6 comma 3 L. 80/2006non sono rivedibili nemmeno ai fini dell’indennità.
L’azione quindi che si sta svolgendo verso le persone con sindrome di Down è dunque palesemente illegale.
Il CoorDown lancia quindi un appello ai Ministri competenti e alla Direzione Nazionale dell’INPS affinché cessi immediatamente l’azione vessatoria nei confronti delle persone con sindrome di Down, contestando l’applicazione della circolare INPS n.76 del 22/06/2010 che ne ha fornito le indicazioni operative e invitando le famiglie, che hanno subito la revoca dell’indennità di accompagnamento, a denunciare i fatti alla competente Procura della Repubblica per l’evidente abuso d’ufficio consumato ai propri danni in plateale ed ingiustificata violazione del D.M. del 2 agosto 2007, dell'art 94 comma 3 della legge 289 del 27/12/2002 e dell’art. 6 comma 3 L. 80/2006.

CoorDown Onlus
Il Coordinatore Nazionale
Sergio Silvestre

Alle famiglie che hanno già presentato la documentazione all'INPS e che successivamente sono state chiamate a visita, suggeriamo di inviare alla direzione Provinciale dell'INPS competente una lettera di diffida che trovate in bozza sia che la presentazione sia effettuata dalla persona disabile che dall'amministratore di sostegno.

Per il secondo anno consecutivo è la comunicazione sulla sindrome di Down il tema vincente della creatività sociale italiana

AL COORDOWN IL PRIMO PREMIO
DEL “PUBBLICITA’ PROGRESSO ONP AWARD”
PER IL MIGLIOR SPOT SOCIALE DELL’ANNO



Il CoorDown - Coordinamento Nazionale delle Associazioni persone con sindrome di Downè il vincitore della terza edizione del Pubblicità Progresso ONP Award, il premio che laFondazione Pubblicità Progresso assegna ogni anno al miglior spot di comunicazione sociale.

Lo spot – diretto dal regista Marzio Mirabella con l'aiuto di Massimo Santimone e prodotto dallo stesso CoorDown – è stato decretato il migliore dei cinque finalisti (scelti in base al gradimento degli utenti del sito internet della Fondazione) con un doppio riconoscimento: tanto del pubblico quanto della giuria di esperti presenti nell’Aula Magna dell’Università IULM di Milano, sede della cerimonia di premiazione a chiusura della Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale.

Il tema dello spot del CoorDown – in programmazione sui principali network nazionali in occasione della Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down dello scorso 10 ottobre - è l’integrazione scolastica degli alunni con sindrome di Down. A Veronica Pivetti è stato dato il compito di ricordare che “la diversità è una grande risorsa” e che “una scuola di qualità è un diritto, anche per gli alunni con sindrome di Down”. I protagonisti dello spot sono un gruppo di bambini che, “vestiti” da lettere dell’alfabeto di colori diversi, devono comporre la parola “SCUOLA”, sotto la supervisione di un preoccupato e rassegnato maestro, l’attore Alessandro Barbini. Dopo frenetiche girandole e scambi di posizioni, il risultato sarà uno sconfortante “SCUOLI”, che si trasformerà finalmente in “SCUOLA” solo quando un altro alunno con la sindrome di Down si aggiungerà al gruppo e, dando la mano a un compagno, trasformerà la lettera “I” in “A”.
E’ il secondo anno consecutivo che uno spot sulla sindrome di Down riesce ad aggiudicarsi l’ONP Award, un segno che l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa, delle persone con disabilità è un tema di grande attualità, ma anche la dimostrazione dell’impegno del CoorDown in una comunicazione sociale efficace e di qualità. La scorsa edizione si aggiudicò il premio del pubblico lo spot “Assumiamoli” dell’AIPD, l’Associazione Italiana Persone Down, una delle associazioni che fanno parte del CoorDown.
“Ringraziamo la Fondazione Pubblicità Progresso e il Presidente Alberto Contri – ha commentato il Segretario Nazionale Franca Bruzzo Torti, presente sul palco per ritirare il premio - per questo riconoscimento. Siamo molto felici che anche la giuria di esperti, dopo l’altissimo riscontro del pubblico, abbia così apprezzato il nostro spot. Credo che la nostra campagna abbia il merito di trasmettere, con un linguaggio moderno, originale e ironico, dei valori ai giovani, in particolare il valore della diversità e della condivisione. La vera integrazione, non solo scolastica, si realizza quando esiste concretamente una possibilità per tutti”.
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Qui sotto il premio del pubblico, il premio della giuria e un momento della premiazione.

martedì 9 novembre 2010

Ore di sostegno: le richieste ai TAR devono essere equilibrate

Si rischia infatti - com'è successo recentemente in Campania - che la Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale dia ragione alla famiglia di un alunno con disabilità - come per altro succede nella quasi generalità dei casi - senza però consentire il recupero delle spese sostenute per l'azione legale. E in questo momento di grave crisi economica, che coinvolge pesantemente le famiglie, occorre tener conto anche di tale aspetto, poiché il costo di un ricorso troppo spesso può scoraggiare le famiglie stesse a far valere i propri diritti

Bimbo in carrozzina nel cortile di una scuola, fotografato di spalleA causa dei crescenti tagli alla spesa pubblica, i Cittadini ricorrono sempre più spesso ai TAR (Tribunali Amministrativi Regionali), per ottenere un maggior numero di ore di sostegno - che vengono sempre più frequentemente tagliate - ottenendo continue vittorie.
Una delle più recenti in tal senso deriva da una Sentenza della Quarta Sezione del TAR della Campania (n. 17532 del 22 settembre 2010, depositata in Segreteria il 24 settembre), interessante anche perché dà piena attuazione alla Sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10, sul ripristino del diritto alle deroghe per gli alunni certificati con disabilità in situazione di gravità.

E tuttavia tale provvedimento del TAR campano è ancor più interessante perché mette in lucealcuni errori compiuti dai genitori i quali, pur ottenendo una Sentenza favorevole, dovranno pagare le spese dell'azione legale, normalmente intorno a qualche migliaio di euro.
Infatti, nel caso di specie, i genitori avevano chiesto addirittura un numero di ore di sostegno pari alla durata dell'intero orario scolastico (tempo pieno), la conferma del massimo di quelle ore anche per tutti gli anni successivi e il risarcimento dei danni non patrimoniali.
Dal canto suo, il TAR ha accolto il ricorso, ridimensionando le ore richieste da 30 a 22, massimo coincidente con la cattedra oraria nella scuola primaria (elementare); ha inoltre rigettato il ricorso circa la conferma del massimo delle ore per gli anni successivi e riguardo al risarcimento dei danni non patrimoniali.

Le argomentazioni del TAR della Campania sembrano invero condivisibili. Infatti, l’assegnazione di un numero di ore pari all’orario della frequenza scolastica riduce fortemente - se non addirittura elimina - la possibilità di lavoro con i docenti curricolari e con i compagni della classe, che invece è la finalità imprescindibile dell'inclusione degli alunni con disabilità.
Non è possibile, poi, determinare in anticipo il numero delle ore di sostegno per gli anni successivi, poiché non si conoscono gli eventuali miglioramenti cui l'inclusione deve tendere.
I danni non patrimoniali, infine, riconosciuti con altre decisioni anche della Corte di Cassazione, trattandosi della tutela di un diritto costituzionalmente garantito come quello allo studio, debbono comunque essere quantificati o almeno potersi dedurre da alcuni indicatori, come ad esempio la riduzione dei ritmi apprenditivi, la frustrazione, l'aumento dell’insicurezza conseguenti al ridotto numero di ore di sostegno e così via. Niente di tutto ciò è stato provato dai ricorrenti.

La conseguenza è che, pur avendo riconosciuto il rapporto di uno a uno, secondo il principio del rispetto «delle effettive esigenze dell’alunno certificato in situazione di gravità» (Legge 104/92, articolo 3, comma 3; DPCM - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 185/06; Legge 296/06, articolo 1, comma 605, lettera B), il TAR - a causa del rigetto delle altre richieste - ha pronunciato la compensazione delle spese, cioè che ciascuna delle parti del processo, Amministrazione Scolastica da una parte, ricorrenti dall'altra,non possano recuperare le spese sostenute.
Se infatti i ricorrenti si fossero limitati, come sembra logico, a chiedere per quell'anno solo il massimo delle ore di sostegno consentito dalle «effettive esigenze» comprovate dalla Diagnosi Funzionale e dal Piano Educativo Individualizzato (Decreto Legge 78/10, articolo 9, comma 15 e articolo 10 comma 5, convertito nella Legge 122/10), l’Amministrazione sarebbe stata soccombente e avrebbe dovutorifondere tutte le spese sostenute dai ricorrenti.

In un momento di grave crisi economica, che coinvolge pesantemente le famiglie, occorre dunque tener conto anche di questo aspetto, poiché il costo di un ricorso troppo spesso può scoraggiare le famiglie stesse a far valere i propri diritti.
*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap). Responsabile del Settore Legale dell'Osservatorio Scolastico dell'AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il presente testo riprende, con alcuni riadattamenti, una scheda già pubblicata nel sito dell'AIPD, per gentile concessione.

domenica 7 novembre 2010

Prosegue il confronto di FAND e FISH con il Ministero

Sostegno, classi sovraffollate, formazioni obbligatoria di tutti i docenti rispetto ai temi della disabilità, formazione in servizio e necessaria riattivazione dell'Osservatorio Scolastico Ministeriale, tra i temi trattati nel corso di un incontro di FAND e FISH, le Federazioni delle associazioni di persone con disabilità, con i dirigenti del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Ragazza con disabilità a scuola, insieme a insegnanteEra un tema praticamente obbligato quello del recente incontro avuto dai rappresentanti diFAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e FISH(Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), con i dirigenti del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: le politiche per l'inclusione scolastica delle persone con disabilità e gli ostacoli che ne frenano l’attuazione.

Un primo dato interessante fornito dal Ministero è che a fronte di circa 4.000 unità in più di insegnanti per il sostegno, c’è stato, rispetto agli anni precedenti, un superiore aumento - omogeneo sul territorio nazionale - degli alunni con disabilità certificata. E quindi più insegnanti di sostegno, ma anche più alunni con disabilità.
Ancora niente dati, invece, rispetto al numero delle classi sovraffollate e di quelle coneccessiva concentrazione di alunni con disabilità. Queste cifre saranno infatti disponibili solo a fine anno e comunque dopo avere interpellato il Garante per la Privacy.
Altro tema forte è quello della formazione obbligatoria di tutti i docenti rispetto ai temi della disabilità. In tal senso è stato rilevato che la formazione preliminare è in parte prevista dal recente Regolamento sulla Formazione Iniziale del Ministero, per la cui attuazione è stata insediata una commissione di esperti che definirà i programmi.
Riguardo invece alla formazione in servizio, il Ministero organizzerà un incontro con le organizzazioni sindacali, cui sarà invitata anche una delegazione di FAND e FISH. L’effettiva realizzazione dei corsi di formazione in servizio sarà naturalmente condizionata dai tagli operati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Le Federazioni hanno quindi manifestato perplessità sulle recenti disposizioni (Legge 170/10Nuove norme in materia di disturbi specifici d'apprendimento in ambito scolastico, articolo 5, comma 2) che stabiliscono il possibile esonero dallo svolgimento delle lingue straniere per gli studenti certificati con «disturbo specifico dell'apprendimento». La normativa vigente, però, non prevede il conseguimento del diploma per chi non sostiene tutte le prove d’esame e su questa situazione di paradosso si attende un chiarimento ministeriale.
Infine, ulteriore richiesta di FAND e FISH, la riattivazione dell’Osservatorio Scolastico Ministeriale, proposta sulla quale il Ministero si è dichiarato disponibile a valutare ipotesi formulate dalle Federazioni stesse. (Ufficio Stampa FISH)

sabato 6 novembre 2010


La sindrome di Down

Fino a pochi anni fa la maggior parte delle persone si riferiva alle persone con sindrome di Down chiamandole mongoloidi e l’idea più diffusa era quella di persone ritardate mentalmente, che sarebbero state per sempre dipendenti dai loro genitori.
Oggi è possibile incontrare ragazzi con sindrome di Down nelle scuole e e nei parchi, ragazzi con sindrome di Down che si muovono da soli fuori casa per incontrare i loro amici e perfino qualche adulto sul posto di lavoro. Qualcosa sta cambiando.
Che cos’è la sindrome di Down?
La sindrome di Down è una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più nelle cellule: invece di 46 cromosomi nel nucleo di ogni cellula ne sono presenti 47, vi è cioè un cromosoma n. 21 in più; da qui anche il termine Trisomia 21. Genetico non vuol dire ereditario, infatti nel 98% dei casi la sindrome di Down non è ereditaria.
La conseguenza di questa alterazione cromosomica è un handicap caratterizzato da un variabile grado di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e motorio del bambino.
Le anomalie cromosomiche nella sindrome di Down
Esistono tre tipi di anomalie cromosomiche nella sindrome di Down, il loro effetto finale è comunque identico: nelle cellule dei vari organi i geni del cromosoma 21 sono in triplice dose.
L’anomalia più frequente è la Trisomia 21 libera completa (95% dei casi): in tutte le cellule dell’organismo vi sono tre cromosomi 21 invece di due; ciò è dovuto al fatto che durante le meiosi delle cellule germinali la coppia dei 21 non si è disgiunta come avrebbe dovuto (90% dei casi durante la meiosi della cellula uovo materna, 10% durante la meiosi degli spermatozoi paterni).
Più raramente si riscontra la Trisomia 21 libera in mosaicismo (2% dei casi): nell’organismo della persona con la sindrome sono presenti sia cellule normali con 46 cromosomi che cellule con 47 cromosomi (la non disgiunzione della coppia 21 in questo caso si è verificata alle prime divisioni della cellula uovo fecondata).
Infine, il terzo tipo di anomalia, anch’essa rara, è la Trisomia 21 da traslocazione (3% dei casi): il cromosoma 21 in più (o meglio una parte di esso, almeno il segmento terminale) è attaccato ad un altro cromosoma di solito il numero 14, 21, o 22.
3 Novembre 2010
 
Nella notizia relativa alle tantissime convocazioni a visite di verifica ricevute dalle persone con sindrome di Down titolari di indennità di accompgnamento, abbiamo riportato i link alle diverse interrogazioni parlamentari presentate sull’argomento da deputati e senatori.
L’on. Laura Ravetto, nel suo ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri e quindi a nome del governo, ha risposto nel corso della seduta svolta lo scorso 28 ottobre all'interrogazione presentata qualche settimana prima dall'on. Luigi Bobba (vedi qui il testo dell’interrogazione).
Nella risposta (a pag. 29 del documento) l’on. Ravetto ha espressamento affermato che “possono essere escluse dalla visita diretta talune gravi patologie per le quali i controlli non rivestirebbero nessuna utilità, quali patologie validamente documentate, soprattutto concernenti la sfera psichica o di tipo genetico (come nel caso della sindrome di Down)”.
Quanto detto dall’on. Ravetto, pur non potendo essere considerata legge, rappresenta senz'altro una posizione autorevole che l’INPS avrebbe il dovere di rispettare.
Insieme al Coordown stiamo predisponendo una comunicazione da inviare all’INPS affinchè tale posizione venga recepita e si eviti così alle persone con sindrome di Down il disagio di essere nuovamente sottoposte a vista medica e soprattutto il rischio di vedersi togliere il diritto all'indennità di accompagnamento già riconosciuto nel passato
4 Novembre 2010
 
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In occasione della Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale (Milano, Aula Magna Università IULM, via Carlo Bo 1) si procederà alla votazione, ad opera del pubblico in sala, dello spot ritenuto di maggiore efficacia e con elevato impatto comunicativo.
Come ricorderete il Coordown ha realizzato e diffuso per la GNPD 2010 uno spot dedicato al tema dell’inclusione scolastica, che ha partecipato al concorso e si è classificato tra i primi cinque. Tra questi si acclamerà il vincitore.